La crisi, solo in prima battuta sanitaria, causata dal Covid-19 ha mostrato l’inadeguatezza di un sistema politico creatosi, in larga parte, sull’antipolitica e su di un asservimento ad interessi finanziari stranieri, mentre il nostro obiettivo è riportare al centro della vita del nostro Paese, la politica. Quello che segue è un elenco di “pillole di programma” su cui il movimento basa ed ispira la propria azione in Italia ed all’estero. L’obiettivo principale rimane quello di riportare l’Italia ad essere un grande paese tra i grandi del mondo.
A tal fine il movimento si avvale della collaborazione di esperti e professionisti affermati per realizzare innanzitutto una rivoluzione culturale che porti alla riscoperta di un senso di appartenenza alla nazione ed all’orgoglio di essere parte di una comunità di donne e uomini con straordinarie esperienze e competenze da mettere a disposizione per il bene comune.
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È necessario garantire un sostegno pubblico di maternità e paternità come avviene in altri paesi europei nonché sostenere la conciliazione famiglia-lavoro dei coniugi attraverso nuove regole sull’occupazione. Occorre inoltre riformare il sistema degli affidi e delle adozioni per renderlo più efficiente e trasparente. E’ importante riaffermare i principi di non discriminazione contenuti nella nostra Costituzione. Per questo motivo devono essere riconosciuti uguali diritti a tutti gli esseri umani altresì deve essere riconosciuta la peculiarità della famiglia come unità minima della società.
.La questione dell’immigrazione non può essere risolta né con lo slogan dei porti chiusi né offrendo ad organizzazioni nazionali od internazionali occasioni di lucro sulle spalle di coloro che lasciano la propria terra per cercare migliori condizioni di vita. È necessario rafforzare il ruolo dell’Italia nella cooperazione allo sviluppo con i Governi locali per favorire processi di integrazione controllata e porre le basi perché i migranti possano soddisfare le loro legittime aspettative di vita nei propri paesi perché se esiste un diritto ad immigrare per vivere esiste anche il diritto di vivere nella propria terra.
È necessario intervenire con politiche efficaci di qualificazione dei lavori che rendano conveniente l’assunzione a tempo indeterminato. Deve essere inoltre superata l’ipocrisia delle partite iva usate come schermo di collaborazioni stabili col datore di lavoro. Devono essere sviluppate delle forme di lavoro alternative rispetto a quelle subordinate e libro professionale
L’istruzione e la ricerca sono un asset strategico per il nostro Paese che vanta esperti e ricercatori di fama mondiale. Nell’università e nella ricerca devono essere introdotti nuovi metodi per garantire la meritocrazia e favorire il finanziamento di progetti validi che hanno un impatto sociale ed economico. Occorre favorire un parternariato con il mercato che preservi l’indipendenza e l’obiettività della ricerca scientifica. E’ necessaria una riforma completa del sistema universitario che porti i laureati ad avere dei titoli abilitanti idonei all’immediato inserimento nel mercato del lavoro.
E’ necessario dare sempre maggiore importanza e spazio a sistemi di risoluzione delle controversie come l’arbitrato con lodo e la mediazione, quando possibile.
La sanità pubblica è stata progressivamente smantellata negli ultimi trent’anni, come tutto il welfare. Pur rappresentando la principale materia di competenza delle regioni, impegnando gran parte del bilancio, la classe politica si è mostrata inadeguata a garantire il diritto alla salute. E ciò senza considerare i numerosi scandali. È necessario centralizzare la gestione della sanità pubblica rendendo le regioni soggetti attuatori delle politiche nazionali in modo da eliminare le sperequazioni esistenti sul territorio nazionale. Le aziende sanitarie devono essere affidate a manager qualificati ed indipendenti capaci di gestire il personale sanitario ed amministrativo. Occorre inoltre che i farmaci vengano somministrati per le effettive esigenze e nelle quantità necessarie senza favorire le industrie farmaceutiche. E’ necessario promuovere la creazione di un sistema di telemedicina che permetta alle persone di sottoporsi agli esami diagnostici direttamente da casa.
L’informazione pubblica è nelle mani della politica, quella privata di gruppi economici. In tale contesto non è semplice garantire ai cittadini di formarsi una opinione consapevole sui fatti che accadono. Al pari delle altre professioni strategiche (magistrati, insegnanti, medici, etc.) è necessario intervenire per garantire la necessaria indipendenza per il giornalismo. Il sistema televisivo va riformato privilegiando il servizio pubblico offerto dalla RAI. Il sostegno pubblico all’editoria deve necessariamente essere revisionato per evitare speculazioni o rendite di posizione. Ferma la libertà di espressione occorre che l’affidabilità di siti web e pagine dei social network riguardo la ricostruzione dei fatti narrati sia certificata. Va valutato l’esproprio dei nuovi canali di comunicazione per evitare di essere soggetti alle valutazioni del privato in ordine alla presenza od ai contenuti pubblicati.
In larga parte, il problema del nostro Paese è sempre stato il non essere cosciente di se stesso, della propria ricchezza e delle proprie potenzialità. L’arte, la cultura e la storia dovrebbero di per sé inorgoglirci e renderci forti di un passato che possa assolutamente sostenere e dare forza al futuro che ci attende. Implementare il contatto tra i giovani e il proprio territorio, formandoli in modo naturale alle proprie origini e ai tesori che il nostro Paese possiede ad ogni angolo; avvicinare le nuove generazioni, che un giorno faranno l’Italia ancora più grande, alla cultura intesa non come studio sui libri, ma come esperienza di vita; rendere possibile il contatto con l’arte e la storia con percorsi formativi quotidiani, che entrino nei programmi delle Scuole Statali ma siano anche portati avanti da Associazioni sparse su tutto il territorio nazionale.
Ogni sistema elettorale è stato costruito in prossimità delle elezioni per favorire le parti politiche interessate. È necessario invece tener conto delle effettive esigenze di stabilità e rappresentatività che la legge elettorale deve offrire. Fermo il principio costituzionale dell’assenza di vincolo di mandato, occorre innanzitutto modificare i regolamenti parlamentari per evitare che l’uscita dal gruppo di appartenenza possa consentire di formare nuovi gruppi politici. L’eletto non si dimette ma rimane soltanto per la legislatura nel gruppo misto come indipendente. Il sistema elettorale deve essere improntato al modello presente in molte regioni con la possibilità di esprimere le preferenze nelle liste nei collegi ed un premio di maggioranza collegato ad un listino bloccato affinché gli elettori possano conoscere immediatamente il nome del Presidente del Consiglio proposto (ferme le prerogative del Capo dello Stato) ed i candidati eletti nelle liste a sostegno assieme a coloro che sono stati inseriti nel listino di riferimento. Il presente manifesto di Italia Libera richiede di essere attuato mediante la predisposizione di un programma politico. Si tratta di un lavoro che il movimento intende fare assieme a tutte le donne e gli uomini liberi e forti che saranno chiamati a ricostruire l’Italia risollevandola dalle macerie della guerra in corso. A pensarci bene, il larga parte il programma è già scritto ed occorre solo attuarlo. È il dono immenso che ci hanno fatto i padri fondatori della Repubblica scrivendo, senza faziosità ed in un clima di leale collaborazione anche tra visioni e posizioni diverse, la nostra meravigliosa Carta Costituzionale. Partiremo dalla Costituzione, la legge fondamentale, per restituire dignità ed orgoglio al nostro popolo che tornerà a dialogare con gli altri
popoli senza più essere subalterno o schiacciato. Insieme e la faremo.
Viva gli italiani.
Viva l’Italia.
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Il tema sicurezza è indubbiamente l’argomento prioritario per uno Stato. Generalmente, per sicurezza si intende quella manifestazione di tranquillità, condivisione, ordine, rispetto, benessere e pace di un popolo. La sicurezza di uno Stato non deve essere intesa solo come protezione dell’ordine pubblico e democratico, ovvero quale contrasto alla semplice e/o comune criminalità organizzata ed eversiva, ma va esaminata in modo più ampio poiché la stessa abbraccia tutte le strutture e categorie sociali, ovvero dovrà comprendere tutto ciò che ruota attorno il complesso istituzionale pubblico e privato, nonché giuridico sociale, come ad esempio il settore abitativo, in particolar modo quello residenziale popolare, il trasporto, la viabilità, la comunicazione, il commercio, l’economia finanziaria, la protezione dei confini, marittimo, terreste ed aereo. Naturalmente la sicurezza è subordinata a tutto il sistema giustizia che attraverso i suoi organi istituzionali controlla il territorio e le persone ogni qualvolta violano le norme di legge. Al sistema di sicurezza è delegato l’esercizio della forza, ne cives ad arma ruant, in italia ed all’estero (in difesa degli interessi strategici italiani). Il sistema della giustizia controlla che la delega venga esercitata nei limiti imposti dalla legge. perché il crescente numero di persone che entrano illegalmente nello Stato comporta conseguentemente un aumento di soggetti che non potendosi integrare nella società con il lavoro, sono necessariamente costretti a delinquere per sopravvivere. È demagogico pensare che il problema si possa risolvere con un’accoglienza buonista e diffusa, quando in realtà come è evidente, non siamo in grado di sostenere economicamente e logisticamente questo grave fenomeno, che spesso si traduce in sfruttamento e schiavitù da parte di organizzazioni delinquenziali ed anche imprenditoriali legali, ledendo ogni forma di dignità e di diritto umano delle persone. L’unico modo per entrare in Italia deve essere quello legale tramite Ambasciate e Consolati italiani nel mondo. Situazione diversa per i richiedenti asilo che, invece, devono essere accolti. Da soli, senza una politica comunitaria europea, di redistribuzione degli immigrati, non siamo in grado di accogliere e/o contrastare questa difficile vicenda da soli, non bastano i fondi erogati dall’UE per contenere gli ingressi irregolari, necessitano altri importanti interventi con sufficienti dispositivi, risorse di uomini e strutture varie (quali in primis il lavoro, l’abitazione, l’istruzione scolastica/culturale, la formazione professione, ecc.) per sostenere adeguatamente un’integrazione solidale delle categorie degli immigrati. Servirebbe invece un pool di esperti (tecnici delle sicurezze nazionali) provenienti da tutte le nazioni UE per costruire velocemente un tavolo di lavoro efficace e pronto ad ogni evenienza. Ad esempio, negli ultimi anni nonostante il numero di tutte le forze dell’ordine è stato fortemente ridimenzionato, l’attività di controllo sulla sicurezza nazionale è fortemente aumentata anche per la crescente di reat i commessi da immigrati irregolari (si ricorda che circa il 33% dei detenuti sono di nazionalità straniera). Tutto questo solo al grande sforzo della professionalità delle FF.OO. Tutto ciò ha determinato chiaramente una flessione da parte di alcuni apparati di Polizia nel contrasto della criminalità mafiosa territoriale nostrana, come si evince in molti quartieri periferici di tante città metropolitane importanti dove si è dimostrato un forte incremento di reati soprattutto nel campo della droga ad opera di clan stranieri, come nella fattispecie la mafia nigeriana. Sostanzialmente le persone da controllare, sotto ogni direzione, sono aumentate ed il numero delle forze dell’ordine è diminuito, pertanto il sistema sicurezza viene messo in discussione e si fa finta che il problema non esiste, quando in realtà spesso non si può dare una risposta proporzionata alla comunità. L’ideale sarebbe sviluppare seriamente sistemi di controllo digitali. Per ottenere una buona sicurezza serve il coinvolgendo di tutte le istituzioni, ognuno per la parte di competenza territoriale (Stato, Regioni, Comuni, Forze dell’ordine, Agenzie di Sicurezza, Polizie Municipali, non di meno associazioni varie del settore specifico, ecc.), al fine di modificare e migliorare quelle inefficienze che si manifestato nei diversi comparti. Inoltre, occorre soprattutto un coordinamento vero, pratico, bene articolato, trasparente e costante, specialmente tra gli addetti ai lavori sul campo, tra le autorità giudiziarie e le varie forze di polizia, nonché tra queste e l’intelligence, che poi a sua volta dovrà essere necessariamente esteso a livello globale, al fine di combattere tutti i fenomeni criminali comuni ed eversivi che coinvolgono il nostro paese. Oggi più che mai la sicurezza va analizzata attraverso una politica innovativa e di cooperazione internazionale fattiva, senza tentennamenti nelle decisioni, affrontando nella sua interezza la questione che certamente coinvolge molti settori della vita produttiva economica della nostra Nazione, che sia inclusiva e sempre rispettosa dei diritti umani, osservando le pari dignità degli uomini senza discriminazione, senza distinzione di etnia, di religione e di sesso. Serve un’accoglienza immigratoria internazionale legale, in difesa della persona che ne abbia veramente diritto, per un’integrazione civile e democratica, solo così facendo si potranno ottenere concreti progressi significativi, a vantaggio principalmente di coloro che sono effettivamente perseguitati e sfuggono dalle guerre ma anche di coloro che vogliono sfuggire alla povertà.